Cenni storici

La storia della Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza di Pavia si perde nella notte dei tempi. Fino dal tardo medioevo nei locali ove si tenevano le lezioni di diritto, situati come ora nel luogo ove sorge il palazzo centrale dell’Università, si conservano alcuni volumi che servivano per le letture pubbliche e per le discussioni di laurea e cioè il “Corpus Juris Civilis” ed il “Corpus Juris Canonici” e che erano custoditi dal “bidello dei giuristi”. In seguito, con la diffusione della stampa, si può presumere che sia aumentato il numero dei libri a disposizione di docenti e studenti anche se nulla emerge al proposito nei carteggi concernenti l’Università, pur molto analitici per quanto riguarda le spese. Probabilmente ogni docente aveva una sua fornita biblioteca personale (ci è stato tramandato il ricordo di quelle di Catone Sacco e del canonista Lauzi frequentata anche dal Goldoni) mentre gli studenti cercavano di procurarsi i libri essenziali per la loro preparazione (e cioè i testi del “Corpus” ) prendendo poi diligentemente gli appunti a lezione. Consistendo poi la tesi di laurea in una discussione (“dissertatio”) non vi era per prepararla l’attuale necessità di consultare molti testi. Nel Settecento, in epoca teresiana, nel contesto della riforma e del riordino dell’Università di Pavia viene posta in essere, in senso moderno, la biblioteca dell’Università concentrando in essa anche un grosso nucleo di testi giuridici di provenienza varia. Cosi fino alla seconda metà dell’Ottocento la Biblioteca universitaria funziona come biblioteca delle varie facoltà anche se, assai probabilmente, un certo numero di testi di uso comune (in particolare i testi di legge) era rimasto nei locali della Facoltà allora limitati a poche aule e ad una sala professori che serviva anche per le riunioni di facoltà.

Verso la fine dell’Ottocento, intorno al 1890, nasce invece quella che sarà destinata a diventare la Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza come biblioteca dell’Istituto Giuridico (allora chiamato “Istituto per le esercitazioni nelle scienze giuridiche e sociali”). Tale istituto, dotato di un proprio Direttore (che sarà dalla fondazione al primo dopoguerra Pasquale Del Giudice uno dei “padri” della storia del diritto italiano) e di un proprio bilancio, svolgeva attività di esercitazioni pratiche e di discussioni di casi giuridici ed era dotato di un proprio statuto e di una biblioteca (per la quale si raccomanda di evitare l’acquisto di opere già possedute dalla Biblioteca Universitaria). Tale biblioteca verrà arricchita nel Novecento, soprattutto ad opera dell’internazionalista prof. Rodolfo De Nova che dirige l’Istituto dagli anni della seconda guerra mondiale in avanti, con una accorta politica di acquisti (che la doterà ad esempio della più vasta raccolta di riviste giuridiche statunitensi allora esistente in Italia) e da numerose donazioni da parte di docenti o di familiari “in memoriam” (come nel caso del fondo Verga e Vaccari). La medesima suddivisa tra i vari istituti gemmati dal tronco del vecchio Istituto Giuridico intorno agli anni Settanta (quando nascono, nel 1961, gli istituti di “diritto privato” di “diritto e procedura penale” di “diritto pubblico” e di “diritto romano e storia del diritto”) conserva tuttavia un catalogo unificato degli Istituti giuridici, ed anche una gestione di fatto sostanzialmente unitaria almeno fino al pensionamento del bibliotecario cav. Pietro Fortunati.

Infine, nell’anno accademico 1996-1997, attraverso la fusione del patrimonio librario dei quattro istituti giuridici, è stata costituita la Biblioteca Unificata della Facoltà di Giurisprudenza, che si pone come strumento fondamentale della ricerca scientifica e della didattica in campo giuridico. Alla formazione del patrimonio librario della Biblioteca sono concorsi i patrimoni librari del Dipartimento di Studi Giuridici, del Dipartimento di Diritto e Procedura Penale Cesare Beccaria e del Dipartimento di Diritto Romano Storia e Filosofia del Diritto, nonché le acquisizioni successive. La Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza è una biblioteca a gestione autonoma ed è riconosciuta quale unità amministrativa di tipo dipartimentale. Essa provvede all’acquisizione, conservazione e catalogazione nonché al trattamento e alla diffusione dell’informazione bibliografica ed è parte del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). La catalogazione del materiale librario, è finalizzata alla consultazione di esso attraverso l’OPAC di Ateneo e SBN on-line a livello nazionale.

 

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