Per una biblioteca europea

LIBRI – KÖNYVEK – LIBROS, I FONDI IBERISTICI E UNGHERESI ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA

Il progetto, iniziato nel maggio 2016, punta al recupero catalografico di circa 7500 volumi appartenenti a due importanti fondi librari: il fondo Pál Ruzicska e il fondo di Iberistica della Biblioteca di Studi umanistici Severino Boezio. Entrambi i fondi documentano l’importanza della scuola pavese nel panorama italiano degli studi linguistici e filologici e, per la loro ricchezza e specializzazione, si collocano come punto di riferimento a livello nazionale ed europeo.ex-libris

Il Fondo Pál Ruzicska, (1910-1995) è stato lasciato all’Università di Pavia dal noto storico della letteratura ungherese e musicologo, autore tra l’altro della Storia della letteratura ungherese edita a Milano nel 1963 che ancora oggi è un testo di riferimento per gli studi ungarologici.

Conta circa 1800 volumi, conservati presso la sezione di Linguistica. La gran parte di tale patrimonio librario è dedicata a storia, letteratura, lingua, arte e musicologia dell’Ungheria. Fra i pezzi più rari figurano libri di storia (per esempio le edizioni di antiche cronache ungheresi dal XII al XV secolo in lingua latina), filologia, arte e musicologia (con collezioni di spartiti musicali) di difficile reperimento anche nella stessa Ungheria.

foto1Il fondo comprende anche la raccolta completa della rivista Corvina edita a Budapest (in lingua italiana) dall’inizio degli anni Venti al 1955.

Il Fondo di Iberistica rappresenta un insieme documentale di grande rilievo scientifico con pochi equivalenti in Italia (documenta la ricerca d’ambito ispanistico dall’inizio del XX secolo ad oggi), anche perché quella di Pavia è stata la prima cattedra universitaria di Letteratura Spagnola in Lombardia coperta da un professore ordinario (1972) in una sede dalla forte vocazione filologica. L’avvio della raccolta libraria, che ha mirato fin dagli inizi a coprire tutte le epoche della letteratura spagnola e ispanoamericana, si deve a Aurelio Roncaglia e Cesare Segre. Le raccolte sono state successivamente implementate e aggiornate grazie  ad un’ininterrotta campagna di acquisti, specie in Spagna, che ha incluso anche il mercato antiquario: esse risultano particolarmente esaustive per quanto riguarda la storia e la letteratura spagnole dei secoli XV-XVII e XX, con una forte predilezione per le edizioni critiche dei testi, gli studi di tipo storico e filologico, le bibliografie, la storia del libro a stampa spagnolo (con particolare riguardo anche alla sua presenza in Italia).

Il recupero dei fondi è stato finanziato al 70% da Regione Lombardia nell’ambito dei progetti di Valorizzazione di biblioteche e archivi storici 2016 (l.r.81/1985), all’interno della tipologia Lombardia cultura digitale che si occupa di progetti di catalogazione relativi a documenti, fondi speciali e raccolte di particolare pregio e rilevanza, da realizzare tramite la partecipazione alla catalogazione cooperativa SBN.

 

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