RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge 19 aprile 1925, n. 475 contenente norme in materia di “Repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche”.
La legge, all’art. 1, sanziona penalmente la condotta di chiunque “in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l’abilitazione all’insegnamento e all’esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri“.
Legge 22 aprile 1941, n. 633 contenente norme in materia di “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” e finalizzata alla protezione delle opere dell’ingegno di carattere creativo
Codice Etico dell’Università di Pavia – art.14 rubricato “Tutela della proprietà intellettuale e condanna del plagio”
RIFERIMENTI GIURISPRUDENZIALI
Cassazione penale, sez. III, sentenza 12/05/2011 n° 18826
“La redazione di una tesi di laurea, asseritamente di natura compilativa ma, in realtà, contenente la mera trasposizione grafica di altro elaborato di diverso autore con alcune correzioni e l’aggiunta di minimi elementi di novità, senza alcun contenuto frutto di personale elaborazione o, comunque, di valutazione critica della fonte utilizzata, configura il reato di cui all’articolo 1 Legge 19 aprile 1925 n.475”.
(Fonte: http://www.altalex.com – 08/09/2011)
Consiglio di Stato, sentenza n. 412/2015
“La valutazione della tesi finale di dottorato non è una fase a sé stante rimessa alla Commissione esaminatrice, ma rientra nel giudizio sulle attività svolte nell’ultimo anno di corso. Di conseguenza, se il Collegio dei docenti ritiene che la tesi sia copiata, è legittima l’esclusione dall’esame finale del dottorando, con conseguente mancata acquisizione del titolo.” (Fonte: Sole24ore – Scuola24 24-02-2015)